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Furono eseguiti nel ‘98 per opera di Don Michele Benvenuto, nostro parrocchiano e prete missionario in Colombia. Gli affreschi della nostra chiesa si ispirano al ciclo pittorico della Corona Misterica, realizzato da Kiko Argűello, iniziatore del Cammino Neo Catecumenale, al quale Don Michele ha guardato per realizzare le pitture a Santrovaso che includono: la Natività, la Trinità e la Tomba Vuota.
Nella Natività appaiono in alto, a sinistra, i tre Magi mentre Gesù Bambino è disteso sulla mangiatoia che è rappresentata a forma di tomba e prefigura la morte di Cristo Le bende in cui è avvolto saranno poi quelle abbandonate nel sepolcro vuoto come prova della sua risurrezione. In basso, a sinistra, vi è il fonte battesimale presso cui si trova la Madonna avvolta in un manto blu in cui sono disegnate due stelle: una in fronte e una sulla spalla ad indicare la sua verginità prima e dopo il parto. Nella Tomba Vuota sono presenti le tre donne che all’alba si recano al sepolcro con oli aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù. Dal lato opposto, in veste sfolgorante, il messaggero celeste che, seduto sulla pietra che chiudeva il sepolcro, indica questo e le bende che in essa sono deposte e sembra annunciare alle donne, con quel gesto: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto” (Lc 24,5).
Qui si possono vedere delle analogie con la Natività: la grotta buia, la medesima mangiatoia-sepolcro e le bende che prima avvolgevano il bambino e ora vengono sciolte dalla risurrezione.
Infine, al centro del semicerchio absidale, in linea con il trono, l’affresco che raffigura la Trinità, basandosi sull’episodio definito dell’ospitalità di Abramo (Gen 18,1-3).
Si può notare qui esposto il concetto trinitario evidenziato anche dalla struttura architettonica del tetto. Le tre figure (in ordine da sinistra a destra: lo Spirito Santo, Gesù e Dio) appaiono sedute ad un tavolo che si inserisce nel trono presbiterale, quasi a dirci come tutti noi fedeli siamo partecipi della Trinità. Sulla mensa si notano il calice e la patena a simboleggiare il rito eucaristico sotto le due specie, riconfermato dal Concilio. Alle spalle di Gesù, che ha la mano destra (quella del Padre) più chiara,vi è un piccolo albero che allude alla Quercia di Mamre presso cui, secondo la Genesi, Abramo incontra Dio in forma di tre angeli.
E infine, da ricordare, la presenza di un altro affresco in sagrestia, che seguendo lo stesso stile degli altri, rappresenta l’Annunciazione.
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