Villa Albrizzi-Franchetti

Corpo Centrale

Fu costruita tra il 1680 e il 1700 lungo il Terraglio, in uno dei luoghi di villeggiatura favoriti dai patrizi veneti. Suoi primi proprietari furono i nobili Albrizzi, noti mercanti di stoffe che eressero, come primo nucleo abitativo, il solo corpo centrale. Negli anni successivi fu abbellita e completata dalle due barchesse in stile palladiano progettate dal trevigiano Andrea Pagnossin; gli undici ettari di terreno circostante divennero un grande parco di stile inglese, ricco di alberi ad alto fusto e rare essenze arboree . Fu Nobile dimora di Isabella Teotochi Albrizzi che qui stabilì il suo salotto letterario, in cui trovò posto anche Ugo Foscolo, che nel parco della Villa trovò ispirazione per comporre l'opera letteraria Dei Sepolcri. Passò in seguito alla contessa Ida Zeno Accurti e quindi acquistata dal barone Raimondo Franchetti. Tra gli eredi, da ricordare l'omonimo nipote, noto esploratore che arricchì ulteriormente il parco con rare specie di piante che offrono tutt’oggi al visitatore un suggestivo scenario del mondo vegetale.

Barchessa Sud

La costruzione centrale, la più antica, ha le forme tipiche dei palazzi signorili veneti. Presenta una facciata divisa in due ordini con trifore e un frontone centrale con un timpano. All'interno, le sale e le stanze sono ornate da stucchi settecenteschi. Al corpo centrale sono affiancate due barchesse, più tarde, opera dell'architetto Andrea Pagnossin. Sono leggermente più arretrate rispetto al palazzo e simmetriche, costituite da una parte centrale a tempio con colonnato e da due ali con tre aperture rettangolari per lato, sormontate da aperture rettangolari. L'interno della barchessa sud è formato da cinque sale, due delle quali affrescate da Giovan Battista Crosato con scene di giochi e di caccia.

Danneggiata gravemente durante la Grande Guerra, nel 1973 Raimondo Nanuk Franchetti, ultimo proprietario, la vendette alla provincia di Treviso. Il complesso è stato di recente recuperato dapprima come sede distaccata dello IUAV, oggi come ufficio di rappresentanza della provincia di Treviso.

Successivamente nuovi approfondimenti
Fonti:  Sito di Preganziol , “Villa Albrizzi-Franchetti” di A. Favaro  
1 Response to "Villa Albrizzi-Franchetti"
3 luglio 2019 alle ore 02:42
C'è la possibilità di consultare un archivio storico? sto cercando informazioni sulla presenza del foscolo in un'altra villa (Toderini) di Codognè...grazie piodalcin@gmail.com

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